Apro questa rubrica con un fatto di cronaca dei primi di agosto, cioè l’uccisione del leone Cecil simbolo dello Zimbawe, da parte di tale Walter Palmer, dentista americano cacciatore professionista amante della caccia grossa. Fra i tanti articoli ho scelto di segnalarvi quello di Antonio Socci pubblicato su “Libero” il 2 d’agosto del quale riporto alcune frasi, rinviandovi alla lettura integrale del testo. http://www.antoniosocci.com/indignazione-planetaria-per-il-leone-cecil-ma-per-i-bambini-sgozzati/
Intanto ecco il titolo e il sottotitolo “Le lacrime per un leone morto e i bimbi scannati nel silenzio” “Piangono per il leone morto e non per i fratelli macellati”.
Giusto lo sdegno contro il dentista bracconiere ma la pietà, dice Socci, servirebbe anche per il piccolo nepalese vittima di un sacrificio umano e il ragazzo massacrato dai terroristi islamici. Aggiungiamo noi che qualche giorno dopo è stato ammazzato dai cinghiali che attaccavano i suoi cani e distruggevano il suo fondo un vecchio coltivatore siciliano. Ci saremmo aspettati almeno in Italia par condicio, nemmeno a pensarci, concludiamo ancora con le parole dell’autore: “Se non c’è pietà almeno paragonabile per le vittime umane di violenze atroci a me sembra che ci sia un problema. Un grosso problema. A voi no? Non vi pare che in tutto questo ci sia qualcosa di inquietante?“
E’ proprio il caso di dirlo è un mondo alla rovescia.